S. Oronzo e Sant’Irene, Monsignor Pappacoda e altre informazioni sulla città di Lecce

Irene o Erina  è stata una giovanissima cristiana, martire per la fede, attualmente patrona della città di Altamura. Sant’Irene è stata patrona di Lecce  fino al 1656, sostituita da S. Oronzo grazie all’attribuzione di un miracolo particolare proprio a quest’ultimo: Oronzo avrebbe evitato che la città di Lecce fosse toccata dalla terribile pestilenza che aveva devastato l’Italia proprio quell’anno. Il gesuita Antonio Beatillo pubblicò nel 1609 la storia della vita e del culto di sant’Irene in due volumi, che contribuì alla diffusione del culto per la Santa Vergine e Martire in tutto il Regno di Napoli, anche grazie al patronato contro il pericolo dei fulmini, a Lei attribuito. Ad Irene è dedicata la chiesa omonima che si trova all’ingresso del corso Vittorio Emanuele a Lecce, con annesso l’ex convento dei Teatini alla Santa devoti. La statua di S. Oronzo, invece si trova nella piazza omonima, attualmente custodita nell’atrio del Municipio di Lecce in Via Rubichi e visibile all’esterno, in attesa della fedele riproduzione in copia, commissionata dall’amministrazione comunale in un materiale resistente all’usura degli agenti atmosferici  che verrà riportata sulla colonna antistante all’anfiteatro, copia della colonna che poneva fine alla via Appia, a Brindisi. La storia appena narrata si intreccia fortemente con la storia di una figura importante per la città di Lecce: quella di Monsignor Pappacoda. Clicca sul link per leggere l’approfondimento a cura di Maria Gabriella de Judicibus.

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