Nel cuore del Salento, la Pasqua non è solo una festa religiosa, ma anche un’occasione per riscoprire i sapori autentici della tradizione. Tra i dolci e le prelibatezze che animano le tavole pasquali, spicca la puddhica, un pane intrecciato semplice ma ricco di significato, tramandato di generazione in generazione.
La puddhica pasquale è una preparazione rustica a base di farina, olio d’oliva, acqua, sale e, spesso, un uovo intero inserito al centro o intrecciato nell’impasto. In alcuni casi può essere arricchita con semi di finocchio, pepe o anche con un tocco di zucchero, ma la sua forza sta nella semplicità e nella simbologia.
Simbolo di rinascita e benedizione
La forma intrecciata della puddhica richiama il concetto di unione e di famiglia, mentre l’uovo è da sempre simbolo di vita e rinascita, perfetto per rappresentare la Pasqua. Anticamente, la puddhica veniva regalata ai bambini o alle persone care come gesto di buon augurio.
In alcune zone della provincia di Lecce, veniva anche portata in chiesa per essere benedetta durante la Messa di Pasqua, per poi essere consumata in famiglia durante il pranzo festivo.
Un rito che si rinnova
Oggi, la puddhica pasquale continua a vivere nelle case salentine, preparata dalle nonne con mani esperte o riscoperta dai giovani desiderosi di mantenere viva la tradizione. Ogni famiglia ha la sua ricetta e il suo modo di intrecciarla, rendendo ogni puddhica unica e speciale.
Più di un semplice pane, la puddhica è un legame con le radici, un profumo che racconta storie, un gusto che unisce passato e presente.
Realizzazione a cura di Carla Pennetta
Allegati
- la puddhica (62 MB)